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sostegno a familiari di pazienti affetti da disagio psichico

 

 

 

 

 

Aspetti emotivi

Avere un familiare con problemi psichiatrici  o psichici gravi può richiedere un gravoso impegno emotivo quotidiano, ed un grosso investimento in termini di speranze e ansie per il futuro...
Per questo motivo i familiari possono accusare difficoltà emotive, smarrimento, preoccupazione.
Ciò influisce negativamente sulla qualità di vita dei singoli e dell'intero nucleo familiare.
In alcuni casi, è necessario un allontanamento del paziente, con percorsi comunitari che alleviano le difficoltà per lui e per la famiglia.
In altri casi ciò non è indicato o non è possibile.

In entrambe le situazioni può essere importante, oltre che assoluto diritto, che i familiari siano sostenuti nel loro vivere il rapporto con il familiare seguito dalla psichiatria, così da sollevarsi dal sovraccarico condividendo, e raggiungere una maggiore serenità.

 

 

Aspetti comunicativi

Il paziente psichiatrico spesso porta una sofferenza che viene percepita come eterna ed indissolubile. Dalle piccole cose agli eventi eclatanti tutto diventa esplicito, fermo, immutabile e crea disperazione rabbia e senso di impotenza in chi gli sta attorno. Spesso una mancata conoscenza/accettazione della sofferenza psichica porta il familiare ad accusare di scarsa volontà, di essere viziato o caprioccioso il paziente psichiatrico.

D'altronde, un sano ambiente è di grande aiuto per il paziente, che se non ha grosse prospettive di guarigione totale, certamente può raggiungere un'autonomia ed una qualità della vita consistente. 

E' necessario considerare la famiglia come un sistema, in cui ogni azione di un membro ha riflessi sugli altri in un gioco reciproco.

Quindi, non solo il paziente influenza la nostra vita, ma noi influenziamo la sua.

E' quindi importante, per la salute del paziente, e per un aumento della qualità della vita di tutto il sistema, che si ponga attenzione alle dinamiche familiari ed al contributo comunicativo di ognuno.

Inoltre c'è la necessità che i familiari riconoscano le proprie aspettative sul paziente e riconoscano le sue potenzialità ed i suoi limiti personali, imparando a coinvolgerlo nei piani di famiglia, accettando le sue difficoltà e spronandolo invece verso i progetti che si dimostrano raggiungibili.

 

Il mio modo di operare prevede brevi sessioni (di circa 10 incontri, in presenza dei familiari, ed in un secondo momento, se necessario, anche con il paziente) in cui porsi insieme un obiettivo di mutamento del sistema famiglia partendo da alcuni presupposti:

 

- cambio di visuale sul disturbo del paziente ed attenzione alle sue risorse ed al valore che porta in famiglia;
- attenzione alle aspettative dei familiari sul paziente ed alla loro influenza su tutto il nucleo familiare;

- Riconoscimento di ogni membro della famiglia come portatore di bisogni, desideri, aspettative, progetti, dignità di opinione
- Attenzione ai processi comunicativi ed ai circoli viziosi, che precipitano le situazioni domestiche.

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